Interrogazione
a risposta scritta
RUSSO - Al Ministro dell’Interno
—
premesso che:
il
Movimento Trieste Libera (MTL) è un movimento che si batte da tempo per il
riconoscimento del Territorio Libero di Trieste (TLT);
il
TLT fu istituito dal Trattato di Parigi, sottoscritto in data 10 febbraio 1947 e
stipulato tra l’Italia e gli altri Paesi aventi preso parte alla Seconda Guerra
mondiale;
in
base al Trattato, il TLT era riconosciuto dalle Potenze Alleate e dall’Italia,
mentre l’integrità e l’indipendenza sarebbero state assicurate dal Consiglio di
Sicurezza dell’Onu;
il
Trattato prevedeva inoltre l’istituzione di un regime di amministrazione
transitorio, che sarebbe dovuto restare in vigore fino a quando le Nazioni
Unite non avessero adottato uno statuto permanente;
nonostante
le premesse, gli organi provvisori del TLT non furono mai costituiti e il
regime di amministrazione transitoria non fu mai concretamente avviato;
il
5 ottobre 1954, l’Italia e la Jugoslavia siglarono un memorandum di intesa per spartirsi
provvisoriamente il Territorio, con il passaggio della Zona A (nella quale
sorge il territorio triestino) all’amministrazione italiana e della Zona B a
quella jugoslava;
il
10 novembre 1975, l’Italia e la Jugoslavia sottoscrissero il Trattato di Osimo
per concordare in via definitiva la spartizione delle due zone, rendendo
definitive le frontiere già stabilite con il memorandum del 1954;
secondo
il Mtl, il Trattato di Osimo sarebbe affetto da nullità e non avrebbe pertanto modificato
il Trattato di pace del 1947, sicché Trieste sarebbe ancora uno Stato
indipendente, occupato militarmente ed abusivamente dallo Stato italiano;
—
considerato che:
come
riportato da alcuni organi di stampa, l’8 dicembre 2013 il Mtl ha lanciato un ultimatum all’Italia, chiedendo l’immediato rispetto delle norme
sul Porto Libero di Trieste e specificando che «una non-risposta sarà
considerata al pari di una risposta negativa, oltre che una manifestazione di totale
disinteresse nel futuro di Trieste»;
il 10 febbraio 2014, definito
emblematicamente dai militanti come il «Giorno del ricordo dei diritti di
Trieste», il Mtl ha organizzato una
manifestazione, proprio mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, era in visita
alla foiba di Basovizza ed al palazzo del Comune per le commemorazioni legate al
Giorno del ricordo;
per bocca di Roberto Giurastante,
presidente del movimento, il Mtl si è radicalizzato ed è deciso ad entrare
nella «fase due» della lotta indipendentista, per la quale le istituzioni
italiane non sono più riconosciute come interlocutrici affidabili e
disattendere le loro disposizioni è diventata parte della battaglia;
il Mtl ha annunciato che, se entro il
15 settembre l’Onu non avrà provveduto a nominare un «garante speciale per i
diritti del Territorio libero», il movimento procederà all’autodeterminazione;
nel corso della conferenza stampa
del 10 febbraio, il presidente Giurastante ha detto che il movimento è pronto a
chiedere «l’intervento delle truppe russe» qualora non fosse garantita la
smilitarizzazione del TLT, come stabilito dal Trattato di pace;
sul suo blog, in un post intitolato “Ombre russe”, il
presidente di MTL scrive: «La Russia, grande esclusa tra i paesi europei extra
Ue e al di fuori dell’Alleanza Atlantica, comincia ad alzare la voce: perché
dovrebbe essere esclusa, in violazione del Trattato di pace che l'ha vista
quale paese vincitore, dall’usufrutto di un porto strategico come quello di
Trieste a vantaggio della Comunità Europea concorrente non solo commerciale?»;
il Mtl ha messo a disposizione una
task force di intervento, chiamata ad interporsi fra gli indipendentisti e le
Forze dell’ordine e paventando altresì il ricorso all’uso della violenza contro
queste ultime;
secondo quanto riportato dagli
organi di stampa, alcuni militanti del Mtl hanno dichiarato di avere delle armi
a disposizione e di essere disposti ad usarle in caso di disordini;
—
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia
informato di tali fatti e quali iniziativa intenda assumere per evitare che la
situazione possa degenerare, mettendo a serio rischio l’ordine pubblico nella
zona triestina.
fonte: ufficio del senatore Francesco Russo presso il Senato della Repubblica Italiana
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